La Sala
La più grande sala dipinta del Castello fungeva da “Anticammera” di Giacomo I°: è
qui che egli passava gran parte della giornata, espletando le sue funzioni di Signore
del Ducato di Sora e del Marchesato di Aquino.
Per questo egli ordinò ad una bottega di artisti che avevano lavorato a Roma nei
grandi cantieri di Sisto V° (il Laterano, la Scala Santa, il palazzo ponti=cio
in Vaticano) un ciclo di affreschi a soggetto biblico, in cui opportuni episodi
del Vecchio Testamento alludevano alle sue personali vicende (la cacciata da
Roma alla morte di suo padre, il papa Gregorio XIII; la scelta di Isola come
residenza e la nascita dei suoi =gli, quindi la creazione di una dinastia
che avrebbe regnato sul Ducato di Sora per più di duecento anni) ed alle
sue nemmeno tanto recondite speranze (trattato ingiustamente, si aspettava
da Dio vendetta e risarcimento).
A inframezzare le scene bibliche, =nte statue rappresentanti le virtù che un
buon principe deve avere nei confronti del suo popolo, che da Dio gli è
stato affidato.
La decorazione pittorica fu eseguita nell’ultimo decennio del Cinquecento,
ma la sala è più antica: essa risale infatti perlomeno alla fase quattrocentesca
del Castello, e non è improbabile che siano ancora del periodoDella Rovere grandi
parti del pavimento, simile a quello della Prima Anticamera, o sala grande, del
palazzo ducale di Urbino.